Museo Civico " Insteia Polla"

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Descrizione

Istituito nel 1996, il Museo Civico «Insteia Polla» è sede di una mostra permanente dal titolo «Rassegna permanente delle antiche vestiture pollesi». Ospitato nella cappella sconsacrata di Santa Maria la Scala, in via Villapiana, il Museo si propone di illustrare la storia di Polla attraverso il tratto piú tipico e conosciuto del paese, l’abbigliamento popolare.

Si tratta, infatti, di una vasta esposizione che ripercorre l’evoluzione del tradizionale abito femminile locale dal XIX al XX secolo; il costume tradizionale femminile di Polla è, infatti, uno dei piú belli della zona, tanto che le pollesi ne hanno conservato l’uso fino all’ultimo venticinquennio del ’900.

L’esposizione è articolata secondo il criterio delle occasioni e delle circostanze che scandiscono la vita quotidiana (abiti di gala e per festività; abiti d’uso quotidiano; abiti rituali utilizzati durante le processioni; abiti ottocenteschi di mezza festa; abiti da lutto).

Per favorire e conservare la «memoria storica» di abbigliamenti che testimoniano momenti importanti di vita pollese, con Delibera di Giunta Regionale n. 96, del 23 gennaio 2009 al Museo Civico «Insteia Polla», Sezione Rassegna Permanente delle Antiche Vestiture Pollesi, è stato riconosciuto dalla Regione Campania lo status di Museo di Ente locale d’Interesse regionale. In tal modo è stato avviato un proficuo processo di valorizzazione e divulgazione del patrimonio tradizionale locale.

La raccolta ospitata in Santa Maria la Scala è una «Rassegna permanente delle Antiche Vestiture Pollesi», documentazione dettagliata delle fogge d’abbigliamento e degli accessori, dagli abitatori protostorici della Grotta, attraverso l’età romana del Tempio (il Mausoleo di Gaio Uziano Rufo e della consorte Insteia Polla) e il Medioevo di Sant’Antonio de Arata, sino al Barocco della Quadreria del Convento degli Osservanti.

E’ una serie abbastanza completa dei possibili adattamenti dell’abbigliamento tradizionale femminile di Polla alle varie situazioni sociali e a successivi contesti d’epoca.

Attraverso ricerche e studi sono stati ricostruiti:

1.         Un abito femminile di gala / festivo, elegante, antico, di donna sposata

2.         Un abito femminile quotidiano, popolano, antico

3.         Un abito femminile di gala / festivo,  elegante,  ottocentesco,  di donna sposata

4.         Un abito femminile rituale (in processione), popolano, ottocentesco, di giovane nubile

5.         Un abito femminile rituale (in chiesa) ottocentesco, di donna sposata

6.         Un abito femminile di mezza festa, elegante, ottocentesco, di donna sposata

7.         Un abito femminile di mezza festa, elegante, ottocentesco, estivo, di donna sposata

8.         Un abito femminile quotidiano (in casa e per piccole uscite), elegante, ottocentesco, di donna sposata

9.         Un abito femminile quotidiano, moderno, invernale (suttanèlla)

10.       Un abito femminile da  lavoro (lavoro nei campi, bucato al fiume), popolano ottocentesco

11.       Un abito femminile da lutto, ottocentesco

12.       Un abito femminile da lutto, elegante, moderno, di vedova

13.       Un abito femminile da lutto, popolano, moderno, invernale (suttanèlla).

Gli abiti sono stati riprodotti in maniera filologicamente accurata, in quanto sono stati tramandati attraverso le generazioni i segreti e le accortezze del mestiere, per il quale occorrono perizia e pazienza: le gonne, composte da fitte piegoline, le guarnizioni in oro proprie e particolari per ogni singolo capo, i ricami delle camicie dalle ampie maniche a sbuffo e gli altri elementi delle antiche vestiture richiedono una competenza e una pratica che non possono essere improvvisate.

Nella navata della chiesa di Santa Maria della Scala sono state disposte tre vetrine: a destra un grande contenitore, in cui sono esposti, indossati da undici manichini, altrettanti antichi abiti pollesi, diversi nella foggia e nei colori, che furono indossati, nel tratto di tempo che toccò almeno tre secoli fino al terzo quarto del Novecento, ciascuno per un’occasione distinta e particolare; sulla sinistra due altre piccole vetrine, ciascuna con un singolo manichino, rivestito rispettivamente dell’abito quotidiano e di quello festivo, risalenti alla piú antica documentazione scritta e iconografica conservata.

Sono i costumi nuziali e di gala, rituali per la chiesa e per le processioni, della mezza festa, anche in versione estiva, quotidiani nella variante elegante e da lavoro, da lutto antico e piú recente; la loro ultima evoluzione, sveltita e semplificata, è la suttanèlla, come la stessa denominazione popolare sembra indicare.

Modalità di accesso:

Visitabile su prenotazione. Ingresso libero.

Indirizzo

Orario per il pubblico

Il Museo osserva il seguente orario di apertura al pubblico:

Invernale (ottobre-marzo)

  • Lunedì:      9:30 - 13.30 / 15.30 - !930
  • Martedì:     9:30 - 13.30 / 15.30 - !930
  • Mercoledì:  9:30 - 13.30 / 15.30 - !930
  • Giovedì:     9:30 - 13.30 / 15.30 - !930
  • Venerdì:     9:30 - 13.30 / 15.30 - !930
  • Sabato:      9:30 - 13.30 / 15.30 - !930

Estivo (aprile-settembre)

  • Lunedì:     9.30 - 13.30 / 16.00 - 20.00
  • Martedì:    9.30 - 13.30 / 16.00 - 20.00
  • Lunedì:     9.30 - 13.30 / 16.00 - 20.00
  • Mercoledì:9.30 - 13.30 / 16.00 - 20.00
  • Giovedì:    9.30 - 13.30 / 16.00 - 20.00
  • Venerdì:    9.30 - 13.30 / 16.00 - 20.00
  • Sabato:     9.30 - 13.30 / 16.00 - 20.00

Contatti

Ulteriori informazioni

Durata della visita 

45 minuti

Allegati

Pagina aggiornata il 28/05/2024